L’Italia a causa della pandemia scatenata dal COVID-19 ha praticamente chiuso per due mesi durante il lockdown, che si verificato dal 10 marzo agli inizi di maggio. I consumatori hanno dovuto affrontare un viaggio inaspettato, allineando le loro abitudini di acquisto a una nuova realtà. A cambiare sono stati i bisogni, che sono diventati pressanti e spinti verso i beni essenziali, poi di conseguenza gli stessi comportamenti di ricerca e acquisto, che hanno portato a vendere online e verso un vero e proprio boom dell’e-commerce.
Vendere online con un e-commerce: conviene ancora?
Anche se la tempesta ha perso di potenza, in realtà non è finita e non si hanno certezze sull’evoluzione futura della pandemia. Una cosa è certa: molte abitudini di acquisto, una volta cambiate durante i mesi del lockdown, rimarranno tali anche nel medio e lungo periodo.
Chi vende online può fare ancora affidamento alle informazioni precedenti al periodo del Coronavirus? Quali sono le tendenze di consumo che si sono sviluppate velocemente, quali si stanno trasformando? Quali sono le azioni da intraprendere ora per rendere il proprio business “a prova di futuro”?
Noi di Baasbox abbiamo cercato di rispondere a queste domande con un report gratuito che analizza come sono cambiate le abitudini di acquisto durante il lockdown e 5 azioni concrete se vendi o vuoi vendere online.
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Vendere online: gli effetti dirompenti del lockdown sui consumatori
La vita quotidiana dei consumatori è cambiata, infatti il lockdown ha ristretto considerevolmente la scelta di prodotti e servizi e portato al crollo di alcune industrie come quella dei viaggi aerei, turismo, HoReCa e ovviamente negozi fisici, impattando anche su altri fattori che determinano la spesa, come ad esempio la fiducia.
Passando molto più tempo in casa, da soli o con la propria famiglia, le persone hanno modificato sia le attitudini che i comportamenti di spesa: ad aumentare è stata la formazione online e l’e-learning, il tempo dedicato alla cura della casa e della persona, ma anche l’intrattenimento, videogiochi e contenuti in streaming.
Si sono verificati veri e propri sconvolgimenti praticamente in ogni settore, con comportamenti di acquisto sempre più irregolari.
Sono crollati nelle intenzioni di spesa invece i settori che necessariamente si devono svolgere fuori casa(1):
- spesa di prodotti non essenziali come tabacco, alcol e cibo da asporto;
- abbigliamento, gioielli e accessori;
- servizi come palestre, eventi dal vivo;
- viaggi, hotel, voli nazionali e internazionali.
L’e-commerce in Italia ha avuto un balzo evolutivo di 10 anni in pochi mesi: l’Italia è addirittura il Paese che ha avuto l’incremento relativo più alto dal periodo pre-COVID a quello del lockdown, secondo solo alla Cina.
Dei 29 milioni di persone che comprano online in Italia, 1,3 milioni si sono aggiunte per effetto del COVID-19. Una grande crescita si è registrata nell’acquisto di prodotti per animali, cibi freschi e confezionati e sempre cura della casa e della persona.
Ad aumentare è stato il click&collect, cioè l’acquisto online e ritiro in un luogo fisico, ma anche il proximity commerce, che permette ai piccoli negozianti, tramite app quali Glovo o Deliveroo, di raggiungere i clienti vicini a loro. In base a queste informazioni è possibile fare previsioni sull’andamento dei prossimi mesi.
Per avere un quadro completo dei dati e i settori che cresceranno di più nel 2020, raccomandiamo di leggere il report completo.
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Vendere online: i cambiamenti delle ricerche su Google e comparatori prezzi
Il primo step dello shopping journey parte dal bisogno di qualcosa e stando in casa i consumatori hanno cambiato decisamente le proprie priorità. I brand che conoscono in anticipo questi bisogni espressi tramite le ricerche su Google possono accedere a informazioni vitali per creare nuove strategie di marketing e sales, oltre a scenari futuri di crescita.
I dati dicono che la casa è il settore che è cresciuto di più nelle ricerche su Google, senza troppe sorprese, mentre i viaggi calano a picco con il -64,87% delle ricerche. A crescere è anche la lettura e i libri, i giochi, elettronica, shopping e salute, insomma tutto quello che si può fare all’interno delle mura domestiche. I picchi di ricerche si sono verificati soprattutto per questi prodotti: moda e sfilate, informazione su auto e veicoli, formazione professionale e e-learning, elettronica di consumo, investimenti, salute, chat e forum, miniature, puzzle e giochi online.
I settori che hanno invece subito un calo di interesse sono quelli che si sono trovati impossibilitati all’erogazione del servizio o prodotto: hotel, turismo in generale, voli aerei, settore automobilistico.
I trend di ricerca durante il lockdown sottolineano quindi che i consumatori hanno cambiato esigenze e da questo possono nascere diverse opportunità di business per chi saprà coglierle velocemente(2).
Avvicinandosi all’acquisto i consumatori tendono a confrontare i prezzi online: secondo i dati di Trovaprezzi.it, che ha confrontato le ricerche di marzo 2020 con quelle dell’anno precedente, i prodotti che hanno generato maggiore interesse durante il lockdown sono stati gli integratori e coadiuvanti. Seguono i prodotti per la salute con e l’abbigliamento da lavoro, ma salgono anche i notebook e stampanti e gli elettroutensili: sono tutti dispositivi per lavorare in smart working o per sistemare la casa. A scendere sono stati sorprendentemente gli smartphone, le scarpe, i televisori, frigoriferi e climatizzazione(3).
Insomma i consumatori hanno cambiato la loro routine e questo si rispecchia anche sulla ricerca di prodotti e servizi in una delle fasi più vicine all’acquisto.
E-commerce: cosa acquistano i consumatori durante il lockdown
La pandemia ha impattato oltre sui bisogni anche direttamente su beni e servizi acquistati dai consumatori. I comportamenti sono quindi mutati e durante il lockdown lo shopping online ha superato anche quello del periodo natalizio a livello globale.
Il digitale sta arginando, seppur non sopperendo completamente, le enormi perdite delle mancate vendite fisiche. Moltissimi retailer stanno quindi investendo nell’e-commerce.
Tra il 10 e il 20 marzo 2020 la spesa online è cresciuta del 200% e ha investito prodotti come generi alimentari e quelli per la cura della persona. Nel primo trimestre 2020 in particolare sono cresciute considerevolmente anche l’abbigliamento sportivo, i giochi e i giocattoli. Ma cosa hanno cercato e acquistato gli utenti su Amazon.it., la piattaforma che ogni mese è visitata da 27 milioni di italiani?
Soprattutto prodotti per bambini come biscotti, bilance o salviette, ma anche le tinte per capelli, che hanno compiuto un enorme balzo di +398%. Performance positive anche per le webcam, i notebook e tutto il settore alimentare, tra lievito, pasta e farina. Bene anche i prodotti per ufficio.
Il nuovo viaggio tempestoso del consumatore durante il lockdown in Italia ha permesso a diverse categorie di prodotti e servizi di emergere, proprio quelli che in precedenza erano confinati in posizioni più basse. Le aziende e i brand devono prendere assolutamente nota di questi importanti cambiamenti, se non vogliono arrivare impreparate alle sfide del prossimo futuro.
Vendere online: cosa possono fare gli e-commerce
Ora è arrivata la cosiddetta nuova normalità: le aziende hanno a che fare con il mondo post-COVID e devono riuscire a trovare un equilibrio tra cosa funzionava prima e cosa potrà funzionare in futuro sul mercato, visto che insieme al cambiamento di scenario economico sono mutati anche i bisogni e le abitudini dei consumatori, che si consolideranno nel tempo.
Se vuoi scoprire le 5 azioni concrete per vendere online al meglio durante il 2020, accedi al report gratuito con tutti i dati e percentuali dei prodotti e servizi in crescita.
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FONTI:
(1) Sondaggio globale condotto da McKinsey & Company
(2) Ricerca di Seozoom “Impatto Covid-19 sulle ricerche organiche”
(3) Fonte: Osservatorio Trovaprezzi